Venerdì 12 aprile, S. E. l’Arcivescovo di Genova Mons. Marco Tasca ha visitato e celebrato la Santa Messa Pasquale presso il PSA di Genova Prà.
PSA Genova Prà, gruppo internazionale con sede a Singapore, è il terminal container di punta del porto di Genova ed il principale terminal nel Mar Tirreno settentrionale così come l’altro terminal Psa Sech dello stesso scalo, recentemente acquisito. Da quando è entrato in funzione nel 1994, il terminal ha registrato una crescita costante, grazie  produttività e affidabilità, e si classifica come l’operatore di gateway più efficiente del Mediterraneo e accesso naturale all’Europa.
PSA Genova Prà si estende su una superficie complessiva di 116 ettari,  è attrezzato per gestire contemporaneamente grandi navi e, Sul fronte delle attrezzature PSA offre strutture moderne, efficienti, specializzate e soprattutto progettate per garantire i migliori standard di sicurezza.
L’Arcivescovo, accompagnato dal segretario don Davide Sormirio e dal Cappellano del lavoro, don Mario Passeri è stato accolto dall’AD, Roberto Ferrari e dalla Direzione. Padre Tasca ha avuto modo di effettuare un tour del terminal  a bordo di una pullman ed è sceso sulle banchine. La visita è proseguita presso la sale riunioni dell’edifizio della Direzione dove, dopo lo scambio di saluti di rito, S. E ha assistito ad una presentazione dei terminal PSA GP e PSA SECH attraverso video ed ha poi rivolto un discorso informale all’ Azienda e ai lavoratori.
La giornata si è conclusa con la celebrazione della  S. Messa cui ha partecipato anche il Diacono Massimo Franzi direttore della Stella Maris, in rappresentanza di tutti i marittimi che toccano ogni giorno il terminal. Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato la figura di San Giorgio, Co-patrono di Genova, di cui la Chiesa Genovese fa memoria. San Giorgio nella sua vita non ha mai “mollato”, questo è ciò che il Santo deve ispirarci: non mollare mai. Non è facile in momenti così difficili restare saldi. Possiamo riuscirci solo con la solidarietà, facendoci “prossimo” anche sul posto di lavoro dove trascorriamo molte ore della nostra vita. Dobbiamo ripetere a noi stessi “voglio donare qualche cosa di me”.

Fotogallery per gentile concessione di Emilio Moralità.