Riceviamo e volentieri pubblichiamo la sintesi dell’intervento di don Mauro Mazzone, in occasione dell’evento SMART WORKING dal DIRE, del 30 novembre 2021 apparsa sul numero Gennaio-Marzo 2022 della rivista di Federmanager “Realtà Liguria”.
Il Cappellano del Lavoro è figura tipica genovese nata nel 1943 anticipatrice della Chiesa in uscita. L’azione pastorale comprende la vicinanza alle singole persone e alle problematiche aziendali. L’azienda non è solo luogo di produzione ma anche di crescita della persona, attraverso relazioni umane autentiche (non virtuali), e per il credente luogo di santificazione.
Le testimonianze raccolte in ambito SW oltre ai vantaggi evidenziano isolamento, individualismo, impoverimento relazionale, decisione non partecipata, commistione sfera privata e lavoro, aumento delle
ore di lavoro sforando anche nel fine settimana.
Martedì 30 Novembre scorso, presso la sala Quadrivium si è svolto il seminario SMART WORKING dal DIRE al FARE, organizzato da Fondirigenti in collaborazione con Confindustria, Digital Innovation Hub e Federmanager. Obiettivo del seminario quello di conoscere sotto i vari aspetti: Legali, Culturali, Manageriali, Organizzativi e Applicativi il nuovo modo di lavorare slegato dalla presenza fisica sul luogo di lavoro che già aveva iniziato a svilupparsi tra impiegati e dirigenti prima del COVID.
In rappresentanza della Chiesa genovese e dei cappellani del lavoro ha partecipato don Mauro Mazzone, dipendente per oltre trent’anni di Leonardo (ex Finmeccanica) che nel suo intervento ha sottolineato quanto questo nuovo modo di lavorare rischia di annullare tutte quelle relazioni umane che si creano grazie alla prossimità con colleghi. Non solo, per un cristiano il lavoro e mezzo di santificazione per sé e per gli altri e di conseguenza opportunità di apostolato e di assistenza morale ai colleghi cui non possiamo rinunciare. Nel gestire il cambiamento occorrerà saper coniugare il profitto aziendale con il benessere dei propri collaboratori e dell’organizzazione.