S. E. il Cardinal Bagnasco con i vertici di ARPAL in occasione della celebrazione della S. Messa Pasquale

S.E. il Cardinal Bagnasco celebra la S. Messa Pasquale presso IREN Per gentile concessione IREN

L’ingegner Ugo Salerno saluta il Cardinal Bagnasco prima della celebrazione della S. Messa presso la sede del Rina – per gentile concessione archivio Rina S.p.A.

S. E. il Cardinale Bagnasco celebra la S. Messa presso la CULMV – per gentile concessione archivio CULMV

S.E. il Cardinal Bagnasco celebra la S. Messa Pasquale presso Leonardo S.p.a. Per gentile concessione Leonardo S.p.a.

Una tradizione, radicata a Genova, si rinnova anche quest’anno: nel tempo quaresimale e pasquale sono in programma oltre trenta Sante Messe in ambienti di lavoro. Si tratta di numeri  significativi: S. E. il Cardinale Arcivescovo, sempre unitamente ai Cappellani del lavoro, presiede in questi giorni la celebrazione in undici aziende, ed altre probabilmente si aggiungeranno, così come il Vescovo Ausiliare, Monsignor Nicolò Anselmi ne ha diverse in calendario e ogni singolo Cappellano ha una sua fitta agenda. La Santa Messa nel contesto lavorativo nasce da una precisa scelta pastorale operata dalla Chiesa genovese. La sede della celebrazione non è la chiesa più vicina all’azienda, come potrebbe legittimamente avvenire, ma uno spazio all’interno della struttura aziendale, precisa testimonianza di fede. I lavoratori, le Direzioni, il Sindacato aspettano questo momento di condivisione e si adoperano collaborando con il loro Cappellano perché tutto sia organizzato con cura, anzi diciamo proprio con amore. In questo contesto l’offerta del pane e del vino, frutto del lavoro dell’uomo, acquista un significato particolare. Qui il lavoro è a casa propria, qui viene offerto al Signore per essere trasformato. “Ti preghiamo umilmente per la comunione al corpo e al sangue di Cristo lo spirito Santo ci riunisca in un solo corpo”: questa invocazione nella Messa all’interno dell’ambiente di lavoro trova una risonanza particolare e significativa e traduce l’Eucaristia in atto della vita quotidiana.

Con la celebrazione della Santa Messa mettiamo sull’altare la realtà lavorativa in tutte le sue dimensioni. C’è una genuina spiritualità e molte risorse umane in chi lavora, ma ci sono anche le acute difficoltà che rendono arduo mettere, in ambito aziendale, la persona al posto che le spetta. C’è la tentazione di perseguire il proprio tornaconto contro tutto e contro tutti, ma c’è anche l’esigenza insopprimibile di creare un clima umano e comunitario, di praticare il rispetto reciproco superando molteplici difficoltà. Obiettivi molto alti da non relegare nel regno dell’utopia e dei sogni. Vanno tenuti presenti come traguardi, verso i quali camminare senza lasciarsi paralizzare dalle sconfitte e dallo scoraggimento. Il clima dell’azienda, a volte minato dall’incertezza del lavoro, a volte rasserenato da buone prospettive di successo dell’azienda, si trasforma in motivo di preghiera che offriamo al Signore nella Messa.

La fede ci dice che il nostro impegno per il Bene, in tutte le sue forme, ha bisogno di essere sostenuto dalla grazia di Dio, che invochiamo nel corso della celebrazione di queste particolari Messe. A questo proposito offre profonda ispirazione la seguente preghiera della Liturgia: “O Dio, che rinnovi il mondo (l’ambiente di lavoro!) con i tuoi sacramenti, fa’ che la comunità dei tuoi figli  si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno. ”

 

 

I Cappellani del Lavoro

 

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