Ogni anno i cappellani del lavoro partecipano alla commemorazione della Liberazione nelle aziende e nel Porto. Prendono la parola, come tutte le Autorità presenti, recitano la preghiera di suffragio, benedicono i monumenti commemorativi. È una tradizione che viene da lontano, dagli anni successivi alla liberazione, che si è consolidata superando molte difficoltà e a volte anche ostilità, prima di raggiungere la situazione attuale.
La celebrazione del 25 aprile nei luoghi di lavoro è una tradizione tra le più sentite a Genova.
La presenza dei cappellani è il riconoscimento dell’impegno dei lavoratori, dai dirigenti ai tecnici e agli operai, alla lotta di Liberazione, impegno pagato con i terribili rastrellamenti e le deportazioni del giugno 1944. Grazie al loro sacrificio è stata possibile la difesa del patrimonio industriale e portuale che ha permesso la ricostruzione del nostro Paese ed ha scritto una delle pagine più belle della sua storia.
La drammatica situazione odierna rischia di generare un senso di sfiducia. Lo spirito e i valori morali della Liberazione, il ricordo di coloro che hanno dato la vita per la libertà del nostro paese sono una occasione per riflettere e comprendere in quale direzione occorra andare: recuperare e condividere il valore del sacrificio e del servizio.
Don Franco Molinari ha partecipato alla commemorazione presso il distretto delle Riparazioni Navali del Porto, don Stefano Colombelli al Cantiere Navale di Sestri Ponente, don Gian Piero Carzino presso il deposito AMT di Di Negro e lo stabilimento Ansaldo Energia dedicato a Paolo Reti, l’eroico Direttore del prestigioso Ansaldo Meccanico di Sampierdarena, che s’impegnò nella Resistenza e si sacrificò per la libertà. Infine Monsignor Luigi Molinari nello stabilimento Ansaldo Energia a Genova Campi.

“Le anime dei caduti per la misericordia di Dio riposino in pace. Amen.”