Il 6 settembre 2018 alle ore 15,00 dopo una trattativa serrata, durata più di 30 ore ininterrotte, è stato firmato l’ accordo tra azienda, Governo e Sindacati. Martedì 11 settembre sono stati informati i lavoratori che, tramite assemblee e un successivo referendum, hanno approvato l’accordo. Una buona notizia e una vittoria per tutta l’industria italiana.

 

Monsignor Molinari espone la posizione della Chiesa Genovese in merito all’ILVA

 

Dopo anni di gestione commissariale, lunghe difficili e laboriose trattative, il 6 settembre  è arrivato l’accordo che affida ILVA al colosso Ancelor Mittal. Il Comune, la Regione, le Organizzazioni sindacali, la Confindustria hanno lodevolmente contribuito ad un soddisfacente esito della trattativa. Il nuovo percorso dell’ILVA dovrà essere seguito con attenzione e apprezzamento dalla comunità cittadina genovese.

 

La Chiesa, nell’ambito della sollecitudine per le varie aziende della città, ha accompagnato il percorso dell’ILVA nella sua lunga storia, il rapporto con il territorio e la comunità locale. Abbiamo buona memoria della costruzione del centro siderurgico Oscar Sinigaglia e della prima colata effettuata il 2 giugno del 1953. Ricordiamo pure la allocazione della Direzione Generale dell’allora Italsider a Genova cui facevano capo i centri siderurgici di Piombino, Napoli e Taranto. La dismissione del laminatoio a caldo di Cornigliano, la successiva chiusura dell’area a caldo avvenuta nel 2005, la bonifica dell’area che costituisce uno dei pochissimi casi nel nostro Paese, ilraggiunto equilibrio tra le esigenze ambientali e la permanenza del sito produttivo. Senza contare il particolare impegno profuso dalla Chiesa genovese nella preparazione del clima di dialogo tra le parti, che molto ha giovato alla stesura dello storico Accordo di Programma, sempre del 2005.

 

Nei ripetuti contatti con la nuova proprietà abbiamo evidenziato l’alto valore tecnico dell’impianto di Cornigliano, la professionalità e lo spirito di appartenenza dei lavoratori, la consolidata cultura industriale, in campo siderurgico, dell’area genovese. Negli impianti dello stabilimento di Cornigliano i postulati dell’industria 4.0 trovano già notevole applicazione, mentre i prodotti sono giudicati di alta qualità dai mercati internazionali. Lo stabilimento di Cornigliano fa parte del sistema città e tutti ne riconoscono il giusto valore. La conoscenza del quadro, acquisita dai Cappellani del Lavoro grazie alla loro quotidiana presenza in azienda, ci ha molto agevolato in questo compito. Anche la recente mostra “OssidAzioni – 65 Anni di acciaio italiano”, presentata e inaugurata dal sindaco Marco Bucci e dalla curatrice Chiara Mastrolilli de Angelis il 7 agosto scorso e fortemente voluta dalle Organizzazioni Sindacali, ha contribuito a far meglio conoscere gli uomini che fecero l’Italia del dopoguerra e quelli che oggi si ostinano a battersi per un’industria importante ed essenziale per il nostro Paese.

 

Ora si apre un nuovo percorso per la siderurgia italiana al quale occorre guardare con sano realismo. Nell’ambito dell’accordo sancito il 6 settembre, avverrà l’incontro tra la cultura dell’ILVA, già di proprietà della famiglia Riva, con propri criteri di gestione e la realtà di una grande multinazionale privata, quale è Ancelor Mittal, presentein 60 Paesi e che ha in Europa – i dati sono del 2017 –la concentrazione più importante, con 39 siti in 11 Paesi. Tale incontro richiederà, da  parte dei soggetti in campo, pazienza e riflessione per individuare le possibili soluzioni dei problemi che inevitabilmente si presenteranno.

 

Noi abbiamo fiducia nelle ampie e positive possibilità di questo percorso e nelle competenze di tutte la parti coinvolte. La Chiesa genovese, come sempre, nell’interesse del lavoro si sente impegnata a partecipare a questa importante sfida.

 

Monsignor Luigi Molinari  – pubblicato su “Il Cittadino” 16 settembre 2018