Martedì 21 gennaio, presso lo stabilimento Esaote di Genova Multedo, si è svolta l’Assemblea pubblica di Confindustria Genova dal titolo “Genova Internazionale. Last call”. Titolo fortemente simbolico come il luogo scelto per l’evento: un sito industriale.
Presenti tra gli altri il governatore ligure Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini. In rappresentanza della Chiesa Genovese Monsignor Molinari – Direttore dei Cappellani del Lavoro – e don Gian Piero Carzino che ha portato i saluti dell’Arcivescovo.Riportiamo di seguito l’intervento di don Carzino.

È per me un onore portarvi i saluti del Cardinale Arcivescovo e dei cappellani del lavoro di Genova. Voglio esprimere il mio più sentito apprezzamento per aver scelto, come già gli anni scorsi, di svolgere la vostra assemblea nella sede di una azienda manifatturiera, che è anche una eccellenza genovese nel settore medicale. Per questo sito è stata mantenuta la destinazione d’uso industriale, cosa che non sempre succede, anche a causa della grande fame di spazi del nostro territorio, ma io temo anche per una mentalità ristretta che a volte fa prendere decisioni guardando solo al ritorno economico immediato e senza pensare al risultato occupazionale a lungo termine.

Abbiamo infatti bisogno di lavoro di qualità, che permetta di sviluppare la professionalità ai giovani, i quali altrimenticercherebbero sbocco altrove. La Chiesa genovese, ascoltando i punti di vista di esperti, e anche osservando molte realtà vicine e lontane, è sempre più convinta che per uno sviluppo nel mondo globalizzato e concorrenziale – cosa che è sempre più inevitabile – occorra, oltre ad avere tecnologie avanzate e specializzate, anche una proporzionata base manifatturiera. Non fosse altro che per poter applicarvi le nuove tecniche di Internet of Things e Cybersecurity, dimostrandone la efficienza e reale funzionalità.

Un augurio quindi a tutti voi e a quanti si impegnano per dare un futuro alla nostra città e alle nostre famiglie.