Il 1 maggio, giorno della festa del lavoro, la Chiesa ricorda la figura di San Giuseppe Lavoratore. Per riflettere sul significato del lavoro cristiano, come vocazione divina, proponiamo un passaggio tratto da una omelia di San Josemaria Escrivà, il “Santo del Lavoro”, sul tema della santificazione del lavoro e nel lavoro.
“Voi … siete persone dedite al lavoro, in varie attività professionali, formate vari focolari e appartenete a diverse nazioni, razze e lingue. Vi siete educati nelle aule universitarie o nelle fabbriche, avete esercitato per anni la vostra professione, avete intessuto rapporti di lavoro e di amicizia con i vostri compagni, avete partecipato alla soluzione di problemi collettivi delle vostre imprese e della vostra società.
Ebbene vi ricordo che tutto ciò non è estraneo alla ai piani divini. La vostra vocazione umana è parte importante della vostra vocazione divina. Ecco il motivo per cui dovete santificarvi – collaborando al tempo stesso alla santificazione degli altri -santificando precisamente il vostro lavoro e il vostro ambiente, e cioè la professione o il mestiere che riempie i vostri giorni, che dà una fisionomia peculiare alla vostra personalità umana, che è il vostro modo di essere presenti nel mondo; e, assieme al lavoro, il focolare, la vostra famiglia e, infine, la nazione ove siete nati e che amate.
Il lavoro accompagna inevitabilmente la vita dell’uomo sulla terra. Assieme ad esso compaiono lo sforzo, la fatica, la stanchezza, come manifestazione del dolore e della lotta che fanno parte della nostra esistenza attuale e che sono segni della realtà del peccato e del bisogno di redenzione. Ma il lavoro non è in sé stesso una pena, né una maledizione, né un castigo: coloro che parlano così non hanno letto bene la Sacra Scrittura. È tempo che i cristiani dicano ben forte che il lavoro è un dono di Dio e che non ha alcun senso dividere gli uomini in categorie diverse secondo il tipo di lavoro; è testimonianza della dignità dell’uomo, del suo dominio sulla creazione; promuove lo sviluppo della sua personalità, è vincolo di unione con gli altri uomini, fonte di risorse per sostenere la propria famiglia, mezzo per contribuire al miglioramento della società in cui si vive e al progresso di tutta l’umanità.”
JOSEMARÍA ESCRIVÁ DE BALAGUER, «Nella bottega di Giuseppe» in È Gesù che passa. Omelia pronunciata il 19 marzo 1963